Condivido con voi questo video perché voglio parlarvi di Talete e di cosa potrebbe capitare in un futuro non troppo lontano alla nostra acqua pubblica.
Se vivete ad Acquapendente di certo conoscete Talete spa. Si tratta di una società che da circa 20 anni gestisce il servizio idrico del nostro comune.
Nasce come una società a partecipazione pubblica e da qualche giorno nei consigli comunali si è votato affinché diventasse a partecipazione mista e cioè pubblica e privata.
Se avete seguito le nostre pubblicazioni avrete visto che anche nel comune di Acquapendente ci sono state le votazioni.
I consiglieri di maggioranza:
– Patrizia Rosatelli
– Loriano Ronca
– Monica Putano Bisti
– Glauco Clementucci
– Mauro Bellavita
– Marcella Giuliani
della lista “Immagina Aquesio” hanno votato a favore della privatizzazione dell’acqua.
Mentre noi, come consiglieri di minoranza:
– Federica Friggi
– Domitilla Agostini
– Alessandro Brenci
– Valentina Sarti
della lista “Insieme per Cambiare”, abbiamo votato a favore dell’acqua pubblica.
Adesso che sapete cosa hanno votato i rappresentanti che avete eletto, vi spiego in tre punti cosa comporterà il voto favorevole alla privatizzazione dell’acqua espresso della maggioranza nella scorsa seduta consiliare.
1. NON AVER TENUTO CONTO DEL REFERENDUM DEL 2011
In cui i cittadini si erano chiaramente espressi con un “no” alla privatizzazione dell acqua.
Infatti il 95,80% delle persone aveva votato a favore dell’acqua pubblica.
2. INGRESSO DI PRIVATI NELLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO
Specificatamente si tratta di una ripartizione del 60 per cento di quote pubbliche e 40 per cento di quote private. Con molta probabilità, verranno acquistate dalla società Acea.
Quando abbiamo domandato ai consiglieri di maggioranza il perché di questa scelta, il perché fosse necessario secondo loro privatizzare l’acqua, ci hanno detto: “per salvare la Talete dal fallimento!”
Questa è stata la risposta della maggioranza in linea, ovviamente, con tutte le altre amministrazioni che hanno permesso l’ingresso di Talete ed ora ne stanno favorendo la privatizzazione.
A quel punto eravamo interessati a capire meglio, così abbiamo domandato:
– Salviamo Talete per avere servizi migliori?
– Salviamo Talete per avere tariffe più basse?
– Quali sono i vantaggi che avrebbero gli Aquesiani con la vostra scelta di aprire le porte ai privati?
A questi interrogativi da noi posti ai rappresentati di maggioranza durante la seduta consiliare, i consiglieri non sono stati in grado di rispondere e le poche risposte ricevute sono state piuttosto vaghe.
In realtà Talete non ha bisogno di essere salvata.
Da informazioni assunte dai comitati pro acqua pubblica Talete non sta fallendo.
Addirittura, gli stessi comitati , informano che Talete ha un incasso annuale di 37 milioni di euro derivante solo dalla riscossione delle bollette.
Piuttosto, appare evidente che si è scelto di percorrere la strada della privatizzazione per tutelare la mala gestione di Talete.
3. COSA SIGNIFICA LA TRASFORMAZIONE DI UN BENE UNIVERSALE COME L’ACQUA IN UN BENE ECONOMICO.
Semplice.
Con l’entrata del bene “acqua” sul libero mercato, l’acquisto dell’acqua sarà venduto o svenduto al miglior offerente.
Ciò significa che l’ acqua da bene universale diventa un vero e proprio “affare”.
Potrebbe pertanto, non essere più alla portata di tutti.
Potrebbe diventare una merce di scambio politico ed economico.
Vi lascio con un pensiero, forte e provocatorio, sul quale riflettere.
Siamo alla soglia di una evidente crisi economica mondiale ed il rischio è che potremmo trovarci a dover scegliere se comperare un panino o un bicchiere d’acqua.
Noi siamo la minoranza ma insieme a voi possiamo fare la differenza, insieme a voi possiamo cambiare Acquapendente ma abbiamo bisogno che facciate sentire la vostra voce.
Vi mando un abbraccio. Un saluto a tutti gli Aquesiani.